Il Dott Martinelli e il lavoro della sua équipe
10 anni di riabilitazione alla clinica eporediese
La riabilitazione negli ultimi anni ha assunto un ruolo fondamentale nel panorama sanitario nazionale sia dal punto di vista clinico e sia da quello sociale. Lo scopo della riabilitazione non è infatti esclusivamente quello di recuperare la funzionalità corporea dell’individuo, ma anche quello di permettere al paziente un ritorno alla completa autonomia nella vita quotidiana, quando questo sia possibile, oppure di sfruttare al meglio le capacità residue con l’aiuto di ausili o di presidi idonei. Tutto ciò diventa possibile grazie alla presa in carico globale del paziente stesso che necessita di un progetto riabilitativo accurato, il famoso PRI (progetto riabilitativo individuale), che tenga conto delle varie problematiche e che sia in grado di accompagnarlo lungo il suo percorso riabilitativo fino al completo recupero e al reinserimento nella società.
In questo articolo ne parliamo più approfonditamente con il dott. Carlo Martinelli Pecco, Responsabile del Reparto di Riabilitazione di 1° livello della Clinica Eporediese di Ivrea.
“Sono ormai dieci anni che esercito la professione di Fisiatra qui a Ivrea – spiega il dott. Martinelli – a dire il vero per me questo è stato un ritorno perchè qui all’Eporediese ci sono proprio nato ormai 50 anni fa, nel reparto di ostetricia e ginecologia diretto allora dal dott. Zauner. Ho frequentato l’ambiente anche da ragazzino quando accompagnavo mio padre che ha svolto qui parte della sua professione in qualità di chirurgo generale con il prof. Zanetti e successivamente con altri chirurghi universitari di Torino. Durante l’università, erano i primi anni ‘90, ho iniziato facendo guardie interdivisionali e come assistente di Medicina Interna nel Reparto diretto dal dott. Pavia che poi ho dovuto lasciare per la scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitazione a Torino.
Ed è così che, dopo un periodo all’Ospedale di Ivrea, sono ritornato qui nel 2003 chiudendo un cerchio che si era di fatto aperto con la mia nascita”.
In questi 10 anni di attività il dott. Martinelli ha potuto vedere molti cambiamenti in relazione all’incremento dell’attività chirurgica con l’introduzione di discipline come la Chirurgia Vascolare, la Neurochirurgia, la Rianimazione e questo alla luce del conseguente aumento dell’attività riabilitativa e alla necessità di diversificarla rispetto alla tipologia iniziale, a sfondo prevalentemente ortopedico.
“Nell’attività di Responsabile del reparto – continua il dott. Martinelli – sono brillantemente coadiuvato dalla mia giovane collaboratrice, la dott.ssa Sara Cognigni, eporediese come me e quindi ben integrata nella realtà della nostra zona e che con la sua preparazione è diventata un punto di riferimento indispensabile.
Il personale dedicato al reparto di Riabilitazione della Clinica Eporediese, prevede un’équipe di fisioterapisti coordinati dall’infaticabile Ornella Balma a cui si affianca un team infermieristico gestito dalla Capo Sala, Maria Teresa Ganio che con l’apporto fondamentale della Capo Servizi, Donatella Carola, lavorano in stretta collaborazione.
Tengo a sottolineare che con la Capo Servizi abbiamo, negli anni, organizzato il reparto rendendolo più efficiente e funzionale integrandolo con il lavoro dei fisioterapisti raggiungendo così un buon livello professionale in grado di far fronte alle varie situazioni.
Per i problemi interni che possono insorgere durante la degenza dei nostri pazienti, ci avvaliamo della collaborazione del dott. Verani, nostro Direttore Sanitario, e della sua équipe. Fondamentale risulta inoltre la presenza di un servizio di Radiologia di alto livello e di un Laboratorio affidabile che ci permette di avere un supporto importante ventiquattro ore su ventiquattro, oltre naturalmente alla disponibilità di tutte le figure professionali delle altre branche (chirurghi, anestesisti, cardiologi ecc)”.
La tipologia di pazienti ricoverati nel reparto di Riabilitazione di 1° livello della Clinica Eporediese è in prevalenza di tipo ortopedico (chirurgia maggiore comprendente protesi d’anca, ginocchio e spalla) derivanti dall’attività chirurgica della clinica stessa svolta da quattro equipe di ortopedia ed in maniera minore derivanti dagli interventi di Neurochirurgia e Chirurgia Vascolare. Vengono inoltre effettuate consulenze fisiatriche e trattamenti riabilitativi nei reparti di Terapia Intensiva, Neurochirurgia, Chirurgia Vascolare e Medicina.
Come accennato in precedenza, per i pazienti ricoverati la presa in carico prevede una valutazione fisiatrica iniziale volta all’individuazione di un progetto, alla stesura del piano di lavoro effettuata in stretta collaborazione con il fisioterapista (che indichi gli obiettivi da raggiungere a breve e a medio termine utilizzando tecniche manuali, apparecchiature ed ausili) ed alla disposizione di un percorso riabilitativo che dovrà portare il paziente alla completa ripresa funzionale ed all’autonomia nelle attività della vita quotidiana.
La presa in carico del paziente avviene già nella prima giornata postoperatoria con la rimozione del drenaggio articolare, la mobilizzazione articolare manuale e con un’apposita apparecchiatura motorizzata, la verticalizzazione e l’avvio alla deambulazione che avviene, inizialmente, con l’ausilio di un deambulatore. In seconda giornata, se le condizioni cliniche del paziente lo permettono, questo viene portato in palestra.
È previsto un colloquio con il paziente o con i parenti per individuare il percorso alla dimissione dal reparto che può prevedere il ritorno al domicilio con una fisioterapia di tipo estensivo (ambulatoriale) oppure, in casi più problematici, il trasferimento in strutture riabilitative per continuare la fisioterapia in modo sub-intensivo.
Nel corso del 2012 nel reparto di Riabilitazione di 1° livello della Clinica sono stati ricoverati 311 pazienti per un totale di 4214 giornate di degenza, con una permanenza media in struttura di 14 giorni.
“Nell’ottica del corretto svolgimento del percorso riabilitativo e della collaborazione tra sanità pubblica e privata – conclude il dott. Martinelli – da qualche anno abbiamo stretto un’utile collaborazione con la Fisioterapia della nostra ASL Torino 4 (diretta dal dott. Cane) che ci permette di fornire ai nostri pazienti con protesi l’appuntamento per la visita fisiatrica in brevissimo tempo. Questo è un esempio di integrazione e collaborazione con il SSN che contribuisce a portare avanti il progetto di rete riabilitativa della regione Piemonte che, oltre a ridurre i disagi per il paziente, contribuisce sicuramente a garantire al paziente un livello di cura elevato ed una appropriatezza dell’utilizzo delle risorse.
Concludo sottolineando l’importanza della collaborazione di tutte le figure professionali che agiscono all’interno del team riabilitativo ricordando sempre che l’obiettivo unico è la guarigione del paziente: questo risultato deve essere raggiunto utilizzando le strategie più appropriate, seguendo le regole e le procedure corrette senza aver paura di confrontarsi e di mettersi in discussione, se necessario, indipendentemente dal ruolo che ciascuno ricopre”.